Gioacchino Rosa Rosa

“Fuggi da Foggia, non per Foggia, ma per i Foggiani”

“Se c'è qualcosa che fa veramente andare su di giri un foggiano è essere giudicato, etichettato e bollato dal detto "Fuggi da Foggia non per Foggia ma per i Foggiani". Non fosse altro perchè "I Fuggiàne nen sanne fà, nen vònne fà e soprattutte nen vònne fa fà". Questa definizione, che in realtà ci fotografa benissimo, è vissuta dal Foggiano come un ingiustificato pregiudizio che lede la sua dignità come un'onta da lavare col sangue. Ma in fondo il Foggiano non è così gretto come viene dipinto e, quando si presentano spiacevoli episodi come questi, il più delle volte riesce a reprimere il primordiale istinto a prendere a capozzate 'u furestìre e affronta il problema con tutta la classe, il distacco e la diplomazia di cui è capace. In altre parole, il Foggiano prenderà per il bavero il suo interlocutore, lo attirerà a sé e gli sussurrerà nell'orecchio: "Uè stubbedò, se nen te ne vaije da quà prima de mò, cu 'nu papagnòne te fazze zumbà tutti i garganòlle da mmocche, l'è capite o nò, uè facce de stù?". Poi, soddisfatto di se stesso e del suo carisma, mollerà il bavero del malcapitato per aggiungere con il distacco del vincitore: "Anè, fuggi da Foggia ... st'atu cretine. A pròssema vota, prima de parlà de Foggia, sciàcquate 'a vocche, stubbedò".”

Gioacchino Rosa Rosa, Foggiani, Bastogi Editrice Itliana srl, 2009